Strategie per ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi senza perdere
produttività

Il problema dell’eccessivo uso degli schermi

Negli ultimi anni, l’uso prolungato di dispositivi digitali è diventato una costante nelle nostre giornate. Se da un lato la tecnologia è essenziale per il lavoro e la comunicazione, dall’altro un uso eccessivo degli schermi può portare a stress digitale, affaticamento mentale e problemi di concentrazione. Inoltre, un'esposizione prolungata agli schermi è associata a disturbi del sonno, ansia e riduzione della capacità di attenzione (Mark et al., 2018). Ma è possibile ridurre il tempo trascorso davanti agli schermi senza compromettere la produttività? La risposta è sì, con strategie mirate ed efficaci.

1. Impostare limiti di tempo e utilizzare il metodo Pomodoro
Uno dei modi più efficaci per limitare l’uso degli schermi è adottare il metodo Pomodoro. Questo metodo prevede cicli di 25 minuti di lavoro intenso, seguiti da 5 minuti di pausa. Dopo quattro cicli, si prende una pausa più lunga di 15-30 minuti (Cirillo,  2018). Questo approccio aiuta a mantenere alta la produttività, riducendo al contempo il tempo passato davanti agli schermi in modo passivo.

2. Creare spazi e tempi “screen-free”
Un’abitudine efficace per ridurre il tempo sugli schermi è stabilire aree della casa e momenti della giornata senza dispositivi. Alcune strategie utili includono:
– non usare lo smartphone a letto per migliorare la qualità del sonno. Mangiare senza dispositivi per favorire la consapevolezza e la socialità;
– sostituire lo scrolling con attività alternative come la lettura di un libro cartaceo o una passeggiata all’aperto.

3. Disattivare le notifiche e impostare il “focus mode”
Le notifiche sono una delle principali fonti di distrazione e possono ridurre drasticamente la produttività (Rosen et al., 2013). Disattivare le notifiche non essenziali e impostare modalità di concentrazione sui dispositivi consente di ridurre le interruzioni e migliorare l’efficienza lavorativa.

4. Sostituire la tecnologia con strumenti analogici
Per molte attività quotidiane è possibile ridurre il tempo davanti agli schermi optando per
alternative analogiche:
– usare un’agenda cartacea invece dell’app calendario;
– scrivere note a mano invece di prendere appunti su tablet o PC;
– ascoltare podcast o audiolibri anziché guardare video.

5. Monitorare l’uso degli schermi e stabilire obiettivi di riduzione
Monitorare il tempo trascorso davanti agli schermi può aiutare a prendere coscienza del proprio uso digitale. Applicazioni come Screen Time (iOS) e Digital Wellbeing
(Android) permettono di impostare limiti giornalieri per app specifiche e promuovere un uso più consapevole della tecnologia (Orben & Przybylski, 2019).

6. Praticare la Mindfulness digitale
Un approccio utile per gestire meglio il tempo online è la mindfulness digitale, ovvero l’uso consapevole della tecnologia. Significa chiedersi “Questo utilizzo mi è utile?” prima di aprire un’app o iniziare a navigare su internet. La consapevolezza aiuta a rompere gli automatismi e a usare la tecnologia in modo più intenzionale.

Conclusione

Ridurre il tempo davanti agli schermi senza perdere produttività è possibile adottando strategie semplici ed efficaci. Dall’utilizzo del metodo Pomodoro, alla creazione di spazi senza dispositivi, fino alla pratica della mindfulness digitale, ogni piccolo passo può fare la differenza. Se il tempo eccessivo davanti agli schermi causa ansia, stress o problemi di concentrazione, uno psicologo o uno psicoterapeuta può offrire supporto per sviluppare una gestione più sana della tecnologia.

Riferimenti bibliografici
• Cirillo, F. (2018). The Pomodoro Technique: The Acclaimed Time-Management System That Has Transformed How We Work. Penguin.
• Mark, G., Iqbal, S. T., Czerwinski, M., Johns, P., & Sano, A. (2018). Neurotics Can’t Focus: An in situ Study of Work Interruptions, Personality, and Productivity. CHI Conference on Human Factors in Computing Systems.
• Orben, A., & Przybylski, A. K. (2019). The association between adolescent well-being and digital technology use.Nature Human Behaviour, 3(2), 173-182.
• Rosen, L. D., Carrier, L. M., & Cheever, N. A. (2013). Facebook and texting made me do it: Media-induced task-switching while studying. Computers in Human
Behavior, 29(3), 948-958.